Il bimotore Douglas A-20 venne impostato dallāazienda aeronautica americana per svolgere due principali attivitĆ operative. La sua cellula, con la caratteristica ala a sbalzo in posizione medio/alta, poteva infatti essere configurata come caccia notturno e aereo dāattacco, adottando un potente sistema dāarma nel muso anteriore, oppure configurata come bombardiere leggero. La versione da bombardamento leggero ottenne un significativo successo non sono con lāU.S.A.F. ma anche con la RAF britannica che ribattezzò il velivolo della Douglas āBostonā. Il muso del Boston era vetrato in modo da ospitare il puntatore ma manteneva la soluzione del carrello a triciclo anteriore, innovativa per lāepoca. Poteva trasportare fino a 1.800 Kg di carico offensivo e venne prodotto in un elevato numero di esemplari ed impiegato dalla RAF, da numerose forze aeree del Commonwealth e da alcuni reparti delle forze aeree dellāUnione Sovietica.
Il Fairchild Republic A-10 Thunderbolt II venne sviluppato nel corso degli anni settanta con il preciso scopo di dotare lāUSAF di un potente aereo in grado di svolgere missioni di attacco al suolo e di essere impiegato efficacemente come arma controcarro. Pesantemente corazzato e dotato di due motori turboventola General Electric, la sua struttura aerodinamica, del tutto originale, venne sviluppata attorno al cannone da 30 mm. GAU-8/A Avenger Gatling, una delle armi più potenti mai utilizzate a bordo di un velivolo. Gli undici piloni consentono lāimpiego di un impressionante carico offensivo. LāA-10 ha volato per la prima volta in missioni operative durante la Guerra del Golfo, nel 1991, ed ha dimostrato la sua efficacia contro obiettivi corazzati distruggendo oltre 900 carri nemici.
Il bimotore da attacco A-26 Invader, progettato e prodotto dallāamericana Douglas, ha avuto una straordinaria longevitĆ operativa. I primi esemplari raggiunsero il fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, e le ultime versioni hanno preso parte a tutti i maggior conflitti degli anni ā50 e ā60, come la Corea e lāIndocina, sino alla guerra del Vietnam. La versione che ha avuto la maggiore diffusione ĆØ stata la āBā caratterizzata dallāadozione del pesante armamento. Nel muso chiuso erano infatti installate da 6 ad 8 mitragliatrici Browning M2 cal. 12,7 mm che ne aumentavano la potenza di fuoco. Grazie alla robustezza strutturale delā Invader, nel muso potevano essere installati cannoni da 20 mm., da 37 mm, e un obice da 75 mm. I due affidabili motori radiali Pratt & Whitney R-2800 āDouble Waspā da 2,000 CV erano in grado di far raggiunger allāInvader i 570 Km/h anche a āpieno caricoā operativo.
L'A-6 Intruder entrò in servizio attorno alla metà degli anni '60 per sostituire nel ruolo di aereo imbarcato da attacco velivoli più datati come lo Skyraider con motore a pistoni e lo Skywarrior. La Grumman sviluppò quindi su specifica della U.S. Navy l' A-6A, un bombardiere tattico bireattore biposto 'ognitempo' in grado di operare dalle portaerei. L'Intruder (Incursore), così denominato, si caratterizzava per una fusoliera robusta e massiccia e per la configurazione della cabina con i due posti affiancati per il pilota e l'ufficiale ai sistemi d'arma. L'A-6E fu la versione migliorata, rispetto agli 'Intruder' precedenti, nell'avionica e nei sistemi d'arma che consentivano una migliore operatività in ogni condizione meteo ed una maggiore efficacia nell'individuazione e nella soppressione dei bersagli soprattutto nelle versioni 'TRAM', dall'acronimo del sistema di designazione laser degli obiettivi al suolo . In particolare I suoi piloni sub-alari potevano trasportare un significativo carico offensivo tra cui bombe convenzionali, bombe Paveway a guida laser, missili anti-nave Harpoon o missili anti-radar Harm. Nel 1991 partecipò attivamente, sia da basi terrestri che dalle portaerei statunitensi, all'operazione Desert Storm.